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Sonno estatico - Ipnosi

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Sonno estatico - Ipnosi

Messaggioda Damiano Frosio » 12/02/2012, 18:27

Nel Grande Vangelo di Giovanni volume 4 dal cap.35 al cap.58 si parla di come fare per indurre al sonno estatico (ipnosi) e il suo utilizzo.
Chiedo se c’è qualcuno che l’ha già sperimentato .
Di Seguito alcuni punti tratti dai capitoli

Chiunque di voi ad esempio, che sia un uomo già abbastanza perfetto, può
imporre le sue mani ad un peccatore per quanto ottenebrato, superstizioso e
caduto al livello animalesco, oppure può strofinarlo delicatamente dalla radice
del naso, passando per le tempie giù fino alla bocca dello stomaco, e con ciò
indurrà l'individuo ad un sonno estatico. Durante un simile sonno l'anima, per
quanto deformata, verrà liberata dagli spiriti che tormentano il suo corpo, ed
allora il germe primordiale di vita si manifesterà subito e agirà per breve tempo
nell'anima. Interrogate poi un tale individuo immerso nel sonno estatico, e voi riceverete
risposte di cui la vostra sapienza dovrà meravigliarsi moltissimo!

Ogni anima - per quanto debole, impotente, sciupata e corrotta - ha in sé il
germe primordiale di vita che non può mai guastarsi.

7. Non sarebbe invece più nobile, più saggio e umano fornire un maggior
numero di medici e medicine per le anime ammalate anziché per i loro corpi, i
quali dopo breve tempo andranno in pasto ai vermi?
8. Che una malattia molto avanzata dell'anima sia più difficile da guarire di
molte malattie del corpo, Io lo so certamente meglio di tutti; nessuno però può
dirsi assolutamente incurabile, mentre per ogni corpo vi è alla fine un'ultima
malattia, la cui guarigione non si ottiene con nessuna erba su questa Terra! E tuttavia
voi, uomini, continuate a fare tante cose contrarie al buon senso!
9. Per il corpo marcio e del tutto mortale voi erigete ospedali su ospedali, farmacie
e bagni, preparate unguenti, impiastri e tisane salutari, ma per l'anima
immortale non avete finora eretto nemmeno uno stabilimento di cura!

(Il Signore:) «Sono appunto dovuto scendere Io Stesso su questa Terra per
fondare uno stabilimento di cura per tutte le anime ammalate, duraturo ed efficace
per tutti i tempi, poiché gli uomini, di per se stessi, non sarebbero mai stati in
grado di farlo.
2. Per altro, malgrado tutto ciò, l'istituzione di un simile luogo di cura permanente
per anime ammalate incontrerà sempre gravi difficoltà, perché certi uomini
cominceranno a ritenersi danneggiati nei loro presunti diritti mondani.

1. (Il Signore:) «Io credo che tutto ciò dovrebbe esservi ora ben chiaro, e perciò
continuo a parlare dicendovi che non è detto però che, come conseguenza di
quanto ora espostovi, voi dobbiate distruggere tutte le prigioni e i luoghi di
reclusione, e spezzare tutti i ceppi e le spade, che sono un male necessario contro
il grande male delle anime gravemente ammalate. Oh no, non è affatto così che
la cosa deve venire intesa, perché le anime affette da mali molto contagiosi
devono anzi essere tenute accuratamente isolate dalle sane, e vanno sorvegliate
finché non siano radicalmente guarite.
2. Ma non la vostra ira, né il desiderio di vendetta presiedano a questo compito
di tenerle in custodia fra solide mura, ma il vostro grande amore del prossimo
e la cura zelante e fervida per poter giungere alla loro possibile completa
guarigione, poiché, se il vero spirito d'amore vi indicherà che, in uno o nell'altro
caso di grave infermità, è necessaria una medicina amara, non trattenetevi
dal somministrarla, perché altrimenti la vostra misericordia sarebbe molto
intempestiva e immatura. Però la medicina amara che voi dovete porgere
all'ammalato grave, la dovete somministrare guidati soltanto dal vero amore;
allora questo certo gli procurerà anche l'agognata guarigione, mentre a voi ne
deriverà molta benedizione.
Il sonno estatico e il suo utilizzo
1. Cornelio allora si avvicina a Me e Mi chiede: «Signore! Poco fa, nel corso
delle Tue parole e dei Tuoi insegnamenti più che divini, hai accennato al fatto
come un uomo spiritualmente perfetto potrebbe imporre le mani ad un altro
uomo, e come quest'ultimo dovrebbe poco dopo passare in uno stato di sonno
estatico, durante il quale sarebbe in grado di proferire delle parole sagge per
quanto cieco e perfettamente stolto egli potesse essere nello stato della sua vita
naturale. Però, se io potessi assistere una volta al procedimento che bisogna
seguire durante una simile operazione, allora saprei come regolarmi nel caso si
rendesse necessario tentare su qualcuno un processo curativo di questo genere.
Ma se si è ignari del modo in cui procedere, non si può intraprendere niente,
malgrado tutta la miglior buona volontà, e per conseguenza non si può nemmeno
portare qualcosa a compimento. Vorresti confidarmi qualcosa di più particolare a
questo proposito?»
2. Dico Io: «Oh sì, molto volentieri, perché quest'atto per ristabilire la perduta
salute del corpo e anche dell'anima è assolutamente necessario. Anzitutto basta
talvolta la semplice imposizione delle mani per lenire perfino i più acuti dolori
fisici e, oltre a ciò, nella maggior parte dei casi ne deriva la conseguenza che la
persona alla quale tu hai imposto le mani, con ferma fede e con la ferma volontà
di portarle aiuto, diviene veggente e può poi prescriversi essa stessa una medicina
confacente, la quale, se somministrata secondo la sua prescrizione, dovrà
apportarle anche la piena guarigione. Naturalmente, se avviene che in qualche
punto si proceda contrariamente alle sue prescrizioni, sarà difficile che si possa
ottenere una perfetta guarigione, ma se il trattamento ha luogo indisturbato
secondo le indicazioni avute, allora la guarigione seguirà immancabilmente.
3. Quando però, in seguito di un simile trattamento curativo, una persona qualsiasi
è passata allo stato di sonno profetico, essa non deve venire disturbata e indebolita
con ogni tipo di domande inutili, ma le si deve invece domandare
puramente ciò che risulta necessario nel suo caso.
4. E chi impone le mani a qualcuno, lo faccia nel Mio Nome, altrimenti il suo
trattamento sarà inutile e del tutto inefficace.
5. A tale scopo si richiede una fede incrollabile ed una volontà altrettanto
incrollabile e ferma.
6. L'impulso a procedere ad un simile atto deve partire dalla profondità interiore
del cuore, ed avere la radice nel vero amore del prossimo; allora questa potenza
d'amore affluisce alle mani dell'operatore, penetra poi attraverso le sue dita
e, come una tenue rugiada ristoratrice, fluisce nei nervi del paziente e guarisce
il dolore a volte pungente e a volte bruciante.
7. Bisogna però fare bene attenzione al fatto che si richiede uno sforzo maggiore
per provocare il sonno estatico in un uomo che non in una donna, certamente
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in qualche caso anche una donna potrebbe produrre il sonno estatico in un uomo,
ma una simile operazione potrebbe riuscire alla donna soltanto con l'aiuto di un
angelo invisibile che stesse al suo fianco, e cioè dopo che lei - con la preghiera e
con la purezza di cuore - lo ha reso disponibile all’assistenza.
8. Tali pie donne potrebbero arrecare grande sollievo alle partorienti, le quali
ben di rado si possono sgravare senza difficoltà e senza grandi dolori.
A questo scopo, in primo luogo, si richiede
una buona educazione, e poi un’istruzione seria e completa quando una giovinetta
sia giunta a piena maturità. Ma per quanto matura lei sia, questa istruzione
non deve venire impartita alla giovinetta prima che lei non abbia dato prove sufficienti
della vera devozione del suo cuore.
12. Però anche gli uomini possono assistere una partoriente e possono recarle
sollievo mediante l'imposizione delle mani».


1) Con l'acqua si lava il
corpo, e con una volontà ferma, buona e in tutto devota a Dio si lava il cuore e
l'anima; e come l'acqua fresca e pura rinforza le membra del corpo, così una
volontà ferma e devota a Dio rinvigorisce sia il cuore che l’anima.
6. Tali anime rinvigorite possono poi imporre ad un ammalato le mani nel Mio
Nome anche spiritualmente, pur trovandosi a grandissima distanza da lui, ed egli
migliorerà.
7. Chi invece si sente ancora troppo debole ed imperfetto nella fusione del proprio
cuore con la propria anima, costui ricorra ai colpetti già menzionati nel Mio
discorso principale, e così procurerà all'ammalato nel corpo un grande lenimento
delle sue sofferenze. Egli provocherà in lui anche il sonno estatico, e colui che è
sottoposto al trattamento durante questo sonno rivelerà quello che gli potrà giovare.
Ma quanto egli prescriverà dovrà essere accuratamente fatto, e dopo qualche
tempo il paziente migliorerà; certo però non così rapidamente come
avverrebbe se un uomo spiritualmente perfetto gli imponesse le mani colme di
benedizione, perché in quest’ultimo caso la guarigione può e deve avvenire
immediatamente.
8. Ognuno può così facilmente convincersi che nel sonno estatico anche l'anima
più sciocca, perfino quella di un fanciullo, può proferire parole sagge, perché
durante quel tempo essa si congiunge al proprio germe di vita più profondamente
spirituale. Quando poi, cessato il sonno estatico, l'intimissimo germe vitale è
ritornato al suo stato di riposo, allora l'anima si risveglia nuovamente nella propria
carne, e di tutto quanto è successo e di quanto fu da essa enunciato non sa
più nulla. E ciò appunto dimostra che un'anima non può mai essere tanto guasta
e corrotta da rendere la guarigione assolutamente impossibile».

2) Quando lo avrete riconosciuto
a sufficienza, allora soltanto sarà giunto il momento di osservare la sua
anima nello stato sano, al fine di convincervi che voi uomini non dovete giudicare
né dannare completamente nessuno, per quanto possa sembrare abbietto e
scellerato, perché in ciascuna anima dimora sempre ancora in sé un germe vitale
sano. Ma ora preparatevi e fate attenzione: egli sarà ben presto qui!».

3) Ma affinché si possa ottenere una tale guarigione, la persona che si trova in
nostra compagnia, fisicamente pura e spiritualmente forte, imporrà le sue mani salutari
sul tuo capo e sul tuo petto, e sarà appunto questa soavissima operazione che
risveglierà e rianimerà in te stesso quei concetti rimasti finora assopiti

4) Gli dico Io: «Ponigli la mano destra sulla fronte e la sinistra sulla bocca
dello stomaco, ed egli passerà ben presto allo stato di sonno come detto prima, e
inizierà anche poco dopo a parlare, però con voce più debole che nello stato
naturale. Quando vorrai ridestarlo, basterà che tu gli imponga le mani semplicemente
nell'ordine inverso, tenendole ferme per alcuni momenti, ma non appena
egli si sarà risvegliato, ritirerai le tue mani e l'operazione sarà finita»

5) «Ancora un po' di pazienza; lascia adesso all'anima ancora
qualche tempo per la digestione! Quest'uomo si trova ora in un tumulto di
pensieri e non sarebbe bene indurlo così nel sonno estatico; inoltre, anche Zinca
non deve venirgli indicato come il prescelto finché non sarà esattamente giunto il
momento opportuno! Mi riservo Io di avvisarvi»

6) Tale processo di preparazione era ora necessario, e doveva svolgersi in lui
stesso prima dell'imminente trattamento. Infatti, senza di esso l'imposizione delle
mani da parte del nostro Zinca sarebbe stata una vana fatica, perché nei casi di
operazioni simili, il soggetto stesso deve innanzitutto passare attraverso un certo
stadio di fede e di fiducia; altrimenti non sarebbe possibile indurlo facilmente nel
salutare sonno estatico anche se si riversasse su di lui la forza sostanziale animica
nel grado più alto che è umanamente possibile.

7) La cosa è certamente del tutto diversa quando invece chi opera è un uomo
perfettamente rinato dallo spirito e nello spirito! Quest’ultimo, come Io Stesso,
non deve fare altro che eccitare la propria volontà e l'atto della guarigione è compiuto!
Ma nel caso in cui chi vuole sottoporre un ammalato ad un simile trattamento
non sia ancora perfettamente rinato, è necessario che il soggetto si desti e
si animi prima del trattamento, altrimenti, come già osservato prima, questa
sarebbe tutta fatica sprecata. Però ora il nostro Zorel è ormai maturo, ed Io faccio subito a Zinca il
segnale convenuto affinché gli imponga le mani.

8) Io faccio dunque un cenno a Zinca, ed egli si avvicina subito a Zorel e gli
dice: «Fratello, il Signore, che è onnipotente e pieno di Misericordia, di Bontà, di
Amore e di Sapienza, vuole che ti guarisca con la semplice imposizione delle
mie mani piene di forza vitale. Non temere nulla, ma abbi invece fiducia, e
diventerai poi un altro uomo; ed allora niente ti verrà rifiutato di quanto potrà
servire alla tua vera salute corporale e spirituale! Se tu lo vuoi e se hai fiducia in
me, tuo vero amico e fratello, lascia che io imponga le mie mani su di te!»
2. Dice Zorel: «Amico, con questo linguaggio sincero, anche se tu mi mandassi
nel Tartaro, io vi andrei! Quindi, imponi senz'altro le tue mani di vero fratello su
di me come e dove meglio ti è gradito, ed io non ti opporrò resistenza!»
3. Dice Zinca: «Ebbene, così sia, siediti allora su questa panca ed io ti farò
compenetrare dalla Potenza di Dio!»

9) A questo punto Zinca impone a Zorel le mani nel modo prima descritto, e
Zorel cade subito nel sonno estatico.
Trascorre così in silenzio un buon quarto d'ora, e poi Zorel, che dorme profondamente
e tiene gli occhi strettamente chiusi, comincia a parlare: «O Dio, o Dio,
quanto sono miserabile e perfido, e quanto onesto e retto potrei essere se lo volessi;
ma qui sta appunto la maledizione dei peccati della menzogna e dell'orgoglio, i
quali sono veramente i peccati fondamentali che si riproducono e si moltiplicano
sempre di nuovo da se stessi come l'erba della terra e come la sabbia del mare!

10) 1. A questo punto Zorel comincia a sospirare nel suo sonno, ed alcuni ritengono
che egli stia per svegliarsi.
2. Io però dico a tutti loro: «Oh, niente affatto! Questo non era che il primo stadio
del suo sonno; egli dormirà ancora per un'ora buona, e ben presto ricomincerà
a parlare in un altro stadio di vita più elevato della sua anima. Questo primo
stadio consisteva nello svincolarsi dell'anima dalle proprie passioni carnali e
mondano-sensuali che egli dovette percepire e constatare come malattie sulla
forma corporea della sua anima, le quali a loro volta dovettero suscitare in lui un
profondo orrore. Per simili malattie dell'anima non vi è però altro rimedio che, in
primo luogo, il riconoscerle, poi aborrirle dal più profondo dell'anima, ed infine
volere fortemente liberarsene del tutto al più presto possibile. Una volta che la
volontà si è affermata, allora la guarigione procede con facilità.
3. Fate dunque attenzione ora: egli comincerà subito a parlare nuovamente. Se
egli ti chiede di nuovo qualcosa, amico Zinca, rispondigli semplicemente col
pensiero, ed egli ti udrà e ti comprenderà molto bene!»

11) Qui Zorel interrompe il suo discorso, e Zinca domanda: «Come può vedere
tutto ciò, e come può camminare attraverso l'acqua, mentre se ne sta qui immobile
come fosse morto?»
2. Dico Io: «La sua anima attualmente vede solo le sue condizioni che la guidano
verso il meglio; da queste si forma un proprio mondo nella mente dell’anima,
e ciò che tu chiami qui un movimento del pensiero, appare nel regno delle
anime come un movimento da un luogo all'altro.

12) Fate dunque
bene attenzione; tutto quello che egli dirà ora, trova rispondenza nello stato
interiore della sua anima. Appariranno ancora molte cose confuse prima che egli
arrivi al terzo stadio, cioè all'unione temporanea col suo germe vitale puro.
6. In questo terzo stadio potrete persuadervi con quanta coerenza e con quale
sapienza egli parlerà! Ora parla soltanto la sua anima, purificata per questo breve
tempo, ma nel terzo stadio sarà il suo spirito che parlerà da se stesso! Voi allora
non potrete più scoprire nessuna lacuna nel suo discorso, ed egli vi dirà parole
tali che vi sentirete tutti riscaldare il cuore!

13) 1. (Dico Io:) «Vedete, ora soltanto egli passerà al terzo stadio, prestate dunque
bene attenzione a quello che egli dirà!»
2. Chiede Cirenio: «Signore, se Zorel ora si addormenta sul prato per noi invisibile,
che cosa si otterrà con questo? Deve accadere così oppure egli non potrebbe
passare nel terzo stadio senza un preciso periodo di sonno?»
3. Dico Io: «Se la sua anima fosse pura, la cosa funzionerebbe anche senza
ricorrere ad un certo stato intermedio di sonno, ma finché la sua anima mantiene
ancora certi legami col corpo, deve prima subentrare una specie di assopimento,
durante il quale l'anima, senza accorgersene, passa ad un altro stadio. Quello che
l'anima di Zorel ha visto e quello che essa ha detto fino ad ora nel secondo stadio,
è stato, fatta eccezione per il proprio io, soltanto un'adeguata apparizione;
solo nel terzo stadio essa perverrà al vero stato di veggenza, e quello che allora
essa dirà corrisponderà anche alla piena realtà»

14) Al mio risveglio nel mondo tu ti sorprenderai molto constatando
che io sarò ricaduto nella mia stoltezza e nella mia tenebra e che di quanto mi
è accaduto ora non saprò più nemmeno una sillaba, anche se tutte queste cose
torneranno comunque a mio vantaggio.
8. Ancora per qualche tempo il mio spirito che ora si è maturato per influsso di
una costrizione, stanco di questa condizione eccezionale e insolita, rimarrà sonnolento
e muto. Però, in virtù del riposo che per il momento ancora gli necessita,
egli sarà ben presto rinvigorito e si ridesterà e sentirà l'urgenza del vero perfezionamento
della vita di cui ebbe a pregustare ora la beatissima dolcezza e contribuirà
quindi moltissimo ad un perfezionamento completo e più sollecito
dell'anima, affinché questa si maturi in esso al più presto in ogni verità e in ogni
giusta facoltà, per potersi unificare pienamente con lo spirito che la compenetra.
9. Io mi addormenterò adesso nuovamente ancora per mezz'ora, dopo di che
tu dovrai ridestarmi imponendomi le tue mani in senso inverso. Ma non appena
io mi sarò ridestato, non lasciarmi andare via da qui finché io non abbia pienamente
riconosciuto l'Uomo degli uomini il Quale siede a quella mensa, Uomo
che è tutt'Uno con Colui che ancora vedo nel Sole del mondo immenso ed eterno
degli spiriti.
10. Ed ora accetta il mio ringraziamento per avermi imposto le tue mani"».
Damiano Frosio
 
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Iscritto il: 13/01/2009, 16:33
Località: Sant'Omobono Terme

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